the ugly purple corpse I lug behind me
the ugly purple corpse I lug behind me with all I’ve got,
down a blind upholstered hallway: (still inside the big house on Corso Matteotti
it appears):
swaddled in rags and damp towels
(somehow my brothers-in-law have a hand in this absurdly apocryphal deposition
involving copper and tin tubs): (and involving secret agents,
go figure, and similar riffraff watching over me):
(half a foot,
packed up and putrid, fell to the floor as we wound our way through
the dream: a large, rough chunk of soap fat): (and I don’t know anymore
where to hide it, or how, if you don’t help me too): I’m telling you now
that I’ve suddenly got it: (and you can get me): this is my corpse:
il corpo morto, di un viola così cattivo
il corpo morto, di un viola così cattivo, che io mi porto dietro con tanto sforzo,
dentro un tappezzato corridoio cieco: (dentro la lunga casa di corso Matteotti,
mi pare, ancora):
fasciato con stracci e con asciugamani bagnati
(complici, in qualche modo, i miei cognati, per questa deposizione assai apocrifa,
che interessa vasche di rame e di stagno): (e interessa agenti segreti,
magari, e simile marmaglia che mi sorveglia):
(e si è staccato
un mezzo piede, per terra, impacchettato e putrefatto, strada facendo,
in sogno: che è un grosso pezzo di grasso sapone grezzo, poi): (e non so più
dove nasconderlo, e come, se non mi aiuti anche tu:) io te lo racconto adesso
che l’ho capito, appena, subito: (e puoi capirmi): questo è il mio corpo:
you haven’t changed a bit
you haven’t changed a bit (but Berlin, too, is still Berlin), my gypsy star
tells me as soon as she sees me:
and goes on to read not my hand
but my hands, plural, my life, rather, all of it, scrupulously:
the reading’s held
at the Paris Bar, by the way, in the presence of an Austrian (who filched the face
of poor B.B. when he was young), and a bowl of onion soup, a rare steak:
and her husband (who has real potential, in what I forget):
I dispute some dubious
low blows, ignore the question insinuating bigamy, point out a deep-cut
cross (which means I have done things that will live on after me, maybe):
and conclude that 2 or 3 inches of fate will do me (and then some):
non sei cambiato per niente
non sei cambiato per niente
(ma anche Berlino è sempre Berlino), mi dice una mia stella zingaresca,
appena mi incontra:
e passa a leggermi, non la mia mano,
ma le mie mani, al plurale, ma la mia vita, tutta, scrupolosa:
la lettura si svolge
al Paris Bar, ancora, a proposito, alla presenza di un austriaco (che ha rubato la faccia
al povero B.B., quando era giovane), di una zuppa di cipolle, di una bistecca al sangue:
e del marito (troppo in erba, per non so più che cosa):
ribatto qualche discutibile
colpo basso, trascuro la questione di una sospetta bigamia, sottolineo una croce
pronunciata (che significa che ho fatto cose che vivranno dopo di me, forse):
e concludo che mi basta un destino di 5 o 6 centimetri (e mi avanza):